lunedì 25 febbraio 2008

Intercettare. Estetica dello spionaggio

Le spie osservano, ma soprattutto ascoltano. Un detto cinese recitava che un esercito senza le proprie spie è come un essere umano senza le sue orecchie. E ovviamente le spie non ascoltano solo in tempo di guerra.

Peter Szendy, giovane musicologo transalpino, ha scritto un interessante libro (Intercettare. Estetica dello spionaggio) proprio su questo particolare argomento.

Intercettazioni telefoniche, microspie, cellulari spia... oggi non si sente che parlare di queste cose.

Szendy, nel suo libro, analizza la figura della spia ascoltatore partendo dalla letteratura e arrivando fino alla musica. In questa sua opera vuol farci vedere come l'attività della spia non è e non può essere solo uno "sporco mestiere", poichè tira in ballo la natura stessa dell'ascolto per arrivare sino all'ascolto quotidiano.

Siamo tutti delle spie? O, come si crede oggi, «sono spiato, dunque sono»?

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